Quando
ci si attacca a qualcosa, la vita è distrutta; quando ci si afferra a
qualcosa, si smette di vivere. É scritto in tutte le pagine del vangelo.
E questo ci consegue con la comprensione. Cercate di capire. E capite
anche un'altra illusione: la felicità non corrisponde all'emozione,
all'eccitazione. Credere che un'emozione derivi dalla realizzazione di
un desiderio è un'altra illusione. Il desiderio
è portatore di ansia e prima o poi i postumi della sbornia saltano
fuori. Quando si è sofferto a sufficienza, allora si è pronti a capirlo.
(Anthony de Mello)
COMMENTO
Anthony De Mello morto nel 1987, era un gesuita fin dall’età di sedici
anni, nato e cresciuto in India e vivente poi negli USA per lungo tempo
dove operò come psicoterapeuta. Ciò gli diede una fantastica visione
esistenziale: conobbe il pensiero filosofico-religioso orientale, indù e
buddista, assimilò la teologia e spiritualità cristiana, e scrisse
libri, libri famosi che sono stati e sono ancora best-seller mondiali.
La cosa straordinaria di De Mello è la sua superba capacità di cogliere
similitudini e sovrapposizioni tra le varie fonti culturali che l’hanno
contaminato positivamente.
E’ per chi si occupa di coaching una fonte pressoché inesauribile di spunti, come in questo caso.
Notate questo concetto: “la felicità non corrisponde all'emozione,
all'eccitazione. Credere che un'emozione derivi dalla realizzazione di
un desiderio è un'altra illusione”
Chi legge potrà pensare: eh,
storie…..Quando ottengo quello che desidero io sono felice! Quando mi
compro la macchina che volevo da tanto tempo, sono contento e
soddisfatto. Quando ottengo l’aumento che aspettavo da anni sono
contento!
Vero. Apparentemente è così. Ma è solo apparenza. Ciò che
da’ la felicità, la contentezza, non è l’oggetto o il risultato
acquisito, ma il termine della tensione legata al raggiungimento. Nel
momento in cui si raggiunge l’obiettivo, si verifica nella mente
quell’ooohhhhh, quel rilascio dalla tensione, quella fine della
preoccupazione che prima sussisteva, e che diceva: devi avere di più,
devi avere quella cosa lì.
E questo è il meccanismo mentale della
felicità. La felicità non è data dalle cose ottenute, ma dal rilascio
nervoso che l’ottenerle comporta. La cosa è così vera che molto spesso
il sollievo del risultato raggiunto dura poco perché poi, spinti dalla
ricerca di nuove cose che ci raccontiamo ci necessitano, torniamo in
tensione e ricominciamo a desiderare…altro. E la sofferenza ricomincia.
La domanda è perfino banale: e se smettessimo di restare in continua
tensione? E se smettessimo di desiderare sempre? E se decidessimo che le
cose vanno bene già ora?
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EDA è una potente tecnica di dinamica mentale. Può essere applicata a qualsiasi processo di pensiero origini dalla mente. Questa flessibilità le consente di essere un ottimo strumento per implementare nuove qualità e capacità e al tempo stesso risolvere positivamente incapacità o superare difficoltà e disagi psicologici. EDA consente di supportare le persone con un approccio leggero ed efficace nel migliorare le loro capacità e i loro comportamenti nel senso desiderato.
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