domenica 19 ottobre 2014

CERCARE AIUTO

“Oh, noooo! Mi si è rotta la caldaia! E adesso che faccio? Aspetta che chiamo quelle del mio condominio.” Driiinn. Driiin.
“Pronto? Ciao Teresa, Sono Maria. Mi si è rotta la caldaia!”
“Ah, mi dispiace, chiama l’idraulico.”
“Nooo Teresa, non mi capisci!!! Come faccio senza l’acqua calda?” Fai presto a dire “chiama l’idraulico”! Non capisci il mio problema!, Tu parli così perché ce l’hai funzionante! E io che ti pensavo un’amica!!! Ciao ti saluto.”
Driiiin driiiin,
“Pronto? Ciao Giovanna, mi si è rotta la caldaia!
“Ciao Maria. Oh, mi dispiace, Cosa è che ha esattamente?”
“Ma che c’entra cosa ha? Non capisci???? Non posso fare il bagno, non posso fare la doccia, non posso usare la lavatrice!!!”
“Lo so cara mia, ma se non capiamo cosa ha la caldaia non possiamo capire se possiamo ripararla o dobbiamo chiamare l’idraulico!”
“Giovanna ecco, non mi capisci! Non capisci il mio problema! Non ti metti nei miei panni!!! Sei un’egoista ed insensibile! Ti saluto.”
Driiin Driiin!
“Ciao Sara, ti devo dire una cosa gravissima: mi si è rotta la caldaia!!”
“Noooooo, mi dispiace!!!! Povera amica mia, ti capisco, ti sono vicina!!! Sapessi come ti capisco!!!! E’ successo anche a ma 3 mesi fa! Un disastro!!! Non puoi usare la lavatrice, non puoi lavare i piatti, Non puoi fare la doccia! Una catastrofe!”
“Oh, amore mio, tesoro! Finalmente una persona che mi capisce. Sei proprio un’amica Sara! Pensa che ho telefonato alla Teresa e alla Giovanna e mi hanno detto di chiamare l’idraulico o di capire cosa ha la caldaia! Tutto perché la loro funziona! Egoiste! Tu si che mi capisci!!”
“E certo che ti capisco, sono anch’io con la caldaia rotta, figurati se non ti capisco! “
“Ho chiamato anch’io Teresa e Giovanna ma non capiscono, sono insensibili!!!”
“E cosa hai fatto tu Sara per la caldaia?”
“Io? Niente.......è rotta, che ci posso fare? Come siamo sfortunate.....”

Ora io vorrei capire....Se mi si rompe la caldaia che faccio? Cerco di capire cosa ha o chiamo l’idraulico. O mi lamento della mia situazione?
Eppure a leggere in certi gruppi l’atteggiamento è proprio quello di Maria.....

Quando ti viene offerta una comprensione di facciata, o anche una comprensione autentica, questo non ti sposta di un millimetro. I tuoi problemi non cambiano. Stai solo chiedendo una droga, la droga del “ti capisco”, la droga che ti illude di poter uscire dal problema con la comprensione altrui. Ma i problemi della mente, il tuo disagio, il tuo modo di approcciare la vita non cambia, anche perché non lo conosci, non hai coscienza del perché sei giunto a quel punto di sofferenza. E senza conoscenza non c’è mappa, percorso per uscirne. Se vuoi uscirne devi almeno rivolgerti a chi conosce le caldaie, e sa come sono di solito fatte e di come normalmente si rompono e si aggiustano.

Parlare con l’amica che ha anche lei la caldaia rotta non servirà.

CONVINZIONI E PAURA


Sono le convinzioni che consciamente od inconsciamente teniamo e coltiviamo dentro di noi che ci guidano e ci controllano. Paure, ansie, rabbie e depressioni sono dovute a convinzioni radicate che si hanno su certe cose che secondo noi NON vanno come vorremmo. Perdite di persone care, di lavoro, di salute, delusioni affettive, conflitti con persone vicine, tutte queste cose sono convinzioni radicate che abbiamo su come “dovrebbero”andare le cose e che invece vanno nel modo che non gradiamo.
Se ci si fa un attimo attenzione si scopre che la paura è l’altra faccia di una convinzione radicatissima. Se abbiamo paura di un luogo aperto,è perché ci sentiamo esposti ad un pericolo,siamo cioè molto convinti che là fuori ci sia qualcosa di molto pericoloso, anzi di più, mortale. Potremmo non pensarlo razionalmente e consciamente ma non di meno lo pensiamo inconsciamente e in modo molto forte.
Allo stesso modo se abbiamo una perdita, qualcuno a noi molto vicino, importante, potremmo entrare in depressione e rimanervici a tempo indefinito. Perché? Perché una parte della nostra mente è convinta che le cose non sono più come prima e cosa ancora più importante, non sono più accettabili. Si pensa che la vita da quel momento in poi, non potrà più essere piacevole,interessante,degna di essere vissuta. E sono convinzioni così forti da essere apparentemente impossibile sradicarle.
Tutte le convinzioni, le idee,i pensieri che sono registrati nella mente come strutture invalidanti, creano e mantengono sofferenza.

domenica 5 ottobre 2014

PENSIERO E LINGUAGGIO

Ci siamo mai chiesti cosa è il pensiero? Come si forma? Come si modifica? Come si “pensa”?
Se diciamo una cosa banale come: voglio un gelato al limone, noi sappiamo bene a cosa stiamo pensando, vero? Se invece diciamo: “ voglio un gel al limone” abbiamo un’altra cosa, no? E ci chiederemmo…gel, per fare cosa? Per i capelli? Per il viso? Per preparare una torta?
Ebbene cosa è cambiato nel pensiero? Abbiamo solo tolto tre lettere: a, t, o. Eppure questo cambia tutto.

Banale? Apparentemente, solo apparentemente.

Perché questo ci dice una cosa molto importante, se la si sa leggere. E cioè che il pensiero è sostanzialmente linguaggio. Sappiamo dal linguaggio che gelato e gel hanno significati diversi e quindi noi pensiamo con il linguaggio. Non è quindi esatto dire che pensiamo e POI ci esprimiamo con il linguaggio. Non è così. Noi PENSIAMO direttamente con il linguaggio.
Bene e quindi questo cosa…..comporta per noi? Di che utilità è questa precisazione capziosa?
Comporta che senza il linguaggio NON si pensa. E che quindi il linguaggio e il pensiero sono la stessa cosa e, cosa ancora più importante, tutta la mente “pensa” con il linguaggio, vale a dire sia il conscio che l’inconscio.

Ma se questo è vero, allora il linguaggio è anche il protagonista dei “movimenti” del pensiero inconscio, ed è l’inconscio che da’ tutti quei comportamenti che non riusciamo a cambiare.

Tutti abbiamo abitudini, comportamenti, vizi e abitudini che facciamo fatica o che proprio non riusciamo a modificare…..Facciamo tanti sforzi per migliorarci, per crescere, per cambiare, per fare ed essere quello che vorremmo….., ma gli esiti sono spesso deludenti, parziali o anche assolutamente nulli.

Perché ciò avviene? Perché non sappiamo quali sono le parole, il linguaggio, del nostro subconscio ed inconscio. Non lo sappiamo. Noi avvertiamo in superficie che ci sono delle cose, emozioni , pensieri fastidiosi e non controllabili, blocchi, senso di incapacità, tristezza, rabbia, paura e così via, ma non riusciamo ad estirparle….o facciamo molta, molta fatica…
Ciò che davvero non sospettiamo ed individuiamo quasi mai è cosa il nostro inconscio pensi davvero…e quando dico davvero, intendo quali parole usi per esprimersi, perché anch’esso pensa. E pensa con il linguaggio.

Cosa è EDA? EDA è un mezzo, una dinamica mentale, una tecnica di meditazione dinamica, per guardare e vedere nell’inconscio e per scovare le sue parole, per scovare le parole del nostro inconscio, e una volta trovatele, semplicemente cancellarle.

Non riusciamo a modificare noi stessi perché i nostri sforzi sono in massima parte fatti con la mente cosciente. Essa si pone degli obiettivi, positivi, motivanti, rasserenanti, liberatori, formalmente perfetti nella loro impostazione. Ma poi avviene che laggiù nell’inconscio, si agitino ALTRI pensieri che hanno ALTRE parole e soprattutto ALTRA forza, molta, molta forza. E vogliono tenerci fermi dove siamo.
Ed è qui che entra in gioco il metodo EDA. La tecnica opera come una gru che debba liberare una strada da tronchi d’albero e frane che hanno ostruito una strada, che è la nostra vita. Quando si usa la mente razionale, con il pensiero positivo, si cerca di scavalcare alberi e frane e si spinge il motore al massimo nel tentativo si superare l’ostacolo, ma non sempre ci si riesce…..Con EDA si prende l’albero e lo si sposta dalla strada, si prende la frana e la si sposta….così che la via torni libera come prima che venisse ostruita.