“Oh, noooo! Mi si è rotta la caldaia! E adesso che faccio? Aspetta che chiamo quelle del mio condominio.” Driiinn. Driiin.
“Pronto? Ciao Teresa, Sono Maria. Mi si è rotta la caldaia!”
“Ah, mi dispiace, chiama l’idraulico.”
“Nooo Teresa, non mi capisci!!! Come faccio senza l’acqua calda?” Fai
presto a dire “chiama l’idraulico”! Non capisci il mio problema!, Tu
parli così perché ce l’hai funzionante! E io che ti pensavo un’amica!!!
Ciao ti saluto.”
Driiiin driiiin,
“Pronto? Ciao Giovanna, mi si è rotta la caldaia!
“Ciao Maria. Oh, mi dispiace, Cosa è che ha esattamente?”
“Ma che c’entra cosa ha? Non capisci???? Non posso fare il bagno, non posso fare la doccia, non posso usare la lavatrice!!!”
“Lo so cara mia, ma se non capiamo cosa ha la caldaia non possiamo
capire se possiamo ripararla o dobbiamo chiamare l’idraulico!”
“Giovanna ecco, non mi capisci! Non capisci il mio problema! Non ti
metti nei miei panni!!! Sei un’egoista ed insensibile! Ti saluto.”
Driiin Driiin!
“Ciao Sara, ti devo dire una cosa gravissima: mi si è rotta la caldaia!!”
“Noooooo, mi dispiace!!!! Povera amica mia, ti capisco, ti sono
vicina!!! Sapessi come ti capisco!!!! E’ successo anche a ma 3 mesi fa!
Un disastro!!! Non puoi usare la lavatrice, non puoi lavare i piatti,
Non puoi fare la doccia! Una catastrofe!”
“Oh, amore mio, tesoro!
Finalmente una persona che mi capisce. Sei proprio un’amica Sara! Pensa
che ho telefonato alla Teresa e alla Giovanna e mi hanno detto di
chiamare l’idraulico o di capire cosa ha la caldaia! Tutto perché la
loro funziona! Egoiste! Tu si che mi capisci!!”
“E certo che ti capisco, sono anch’io con la caldaia rotta, figurati se non ti capisco! “
“Ho chiamato anch’io Teresa e Giovanna ma non capiscono, sono insensibili!!!”
“E cosa hai fatto tu Sara per la caldaia?”
“Io? Niente.......è rotta, che ci posso fare? Come siamo sfortunate.....”
Ora io vorrei capire....Se mi si rompe la caldaia che faccio? Cerco di
capire cosa ha o chiamo l’idraulico. O mi lamento della mia situazione?
Eppure a leggere in certi gruppi l’atteggiamento è proprio quello di Maria.....
Quando ti viene offerta una comprensione di facciata, o anche una
comprensione autentica, questo non ti sposta di un millimetro. I tuoi
problemi non cambiano. Stai solo chiedendo una droga, la droga del “ti
capisco”, la droga che ti illude di poter uscire dal problema con la
comprensione altrui. Ma i problemi della mente, il tuo disagio, il tuo
modo di approcciare la vita non cambia, anche perché non lo conosci, non
hai coscienza del perché sei giunto a quel punto di sofferenza. E senza
conoscenza non c’è mappa, percorso per uscirne. Se vuoi uscirne devi
almeno rivolgerti a chi conosce le caldaie, e sa come sono di solito
fatte e di come normalmente si rompono e si aggiustano.
Parlare con l’amica che ha anche lei la caldaia rotta non servirà.
Sono le convinzioni che consciamente od
inconsciamente teniamo e coltiviamo dentro di noi che ci guidano e ci
controllano. Paure, ansie, rabbie e depressioni sono dovute a
convinzioni radicate che si hanno su certe cose che secondo noi NON
vanno come vorremmo. Perdite di persone care, di lavoro, di salute,
delusioni affettive, conflitti con persone vicine, tutte queste cose
sono convinzioni radicate che abbiamo su come “dovrebbero”andare le cose
e che invece vanno nel modo che non gradiamo.
Se ci si fa un
attimo attenzione si scopre che la paura è l’altra faccia di una
convinzione radicatissima. Se abbiamo paura di un luogo aperto,è perché
ci sentiamo esposti ad un pericolo,siamo cioè molto convinti che là
fuori ci sia qualcosa di molto pericoloso, anzi di più, mortale.
Potremmo non pensarlo razionalmente e consciamente ma non di meno lo
pensiamo inconsciamente e in modo molto forte.
Allo stesso modo se
abbiamo una perdita, qualcuno a noi molto vicino, importante, potremmo
entrare in depressione e rimanervici a tempo indefinito. Perché? Perché
una parte della nostra mente è convinta che le cose non sono più come
prima e cosa ancora più importante, non sono più accettabili. Si pensa
che la vita da quel momento in poi, non potrà più essere
piacevole,interessante,degna di essere vissuta. E sono convinzioni così
forti da essere apparentemente impossibile sradicarle.
Tutte le
convinzioni, le idee,i pensieri che sono registrati nella mente come
strutture invalidanti, creano e mantengono sofferenza.
Ci siamo mai chiesti cosa è il pensiero? Come si forma? Come si modifica? Come si “pensa”?
Se diciamo una cosa banale come: voglio un gelato al limone, noi
sappiamo bene a cosa stiamo pensando, vero? Se invece diciamo: “ voglio
un gel al limone” abbiamo un’altra cosa, no? E ci chiederemmo…gel, per fare cosa? Per i capelli? Per il viso? Per preparare una torta?
Ebbene cosa è cambiato nel pensiero? Abbiamo solo tolto tre lettere: a, t, o. Eppure questo cambia tutto.
Banale? Apparentemente, solo apparentemente.
Perché questo ci dice una cosa molto importante, se la si sa leggere. E
cioè che il pensiero è sostanzialmente linguaggio. Sappiamo dal
linguaggio che gelato e gel hanno significati diversi e quindi noi
pensiamo con il linguaggio. Non è quindi esatto dire che pensiamo e POI
ci esprimiamo con il linguaggio. Non è così. Noi PENSIAMO direttamente
con il linguaggio.
Bene e quindi questo cosa…..comporta per noi? Di che utilità è questa precisazione capziosa?
Comporta che senza il linguaggio NON si pensa. E che quindi il
linguaggio e il pensiero sono la stessa cosa e, cosa ancora più
importante, tutta la mente “pensa” con il linguaggio, vale a dire sia il
conscio che l’inconscio.
Ma se questo è vero, allora il
linguaggio è anche il protagonista dei “movimenti” del pensiero
inconscio, ed è l’inconscio che da’ tutti quei comportamenti che non
riusciamo a cambiare.
Tutti abbiamo abitudini, comportamenti,
vizi e abitudini che facciamo fatica o che proprio non riusciamo a
modificare…..Facciamo tanti sforzi per migliorarci, per crescere, per
cambiare, per fare ed essere quello che vorremmo….., ma gli esiti sono
spesso deludenti, parziali o anche assolutamente nulli.
Perché
ciò avviene? Perché non sappiamo quali sono le parole, il linguaggio,
del nostro subconscio ed inconscio. Non lo sappiamo. Noi avvertiamo in
superficie che ci sono delle cose, emozioni , pensieri fastidiosi e non
controllabili, blocchi, senso di incapacità, tristezza, rabbia, paura e
così via, ma non riusciamo ad estirparle….o facciamo molta, molta
fatica…
Ciò che davvero non sospettiamo ed individuiamo quasi mai è
cosa il nostro inconscio pensi davvero…e quando dico davvero, intendo
quali parole usi per esprimersi, perché anch’esso pensa. E pensa con il
linguaggio.
Cosa è EDA? EDA è un mezzo, una dinamica mentale,
una tecnica di meditazione dinamica, per guardare e vedere
nell’inconscio e per scovare le sue parole, per scovare le parole del
nostro inconscio, e una volta trovatele, semplicemente cancellarle.
Non riusciamo a modificare noi stessi perché i nostri sforzi sono in
massima parte fatti con la mente cosciente. Essa si pone degli
obiettivi, positivi, motivanti, rasserenanti, liberatori, formalmente
perfetti nella loro impostazione. Ma poi avviene che laggiù
nell’inconscio, si agitino ALTRI pensieri che hanno ALTRE parole e
soprattutto ALTRA forza, molta, molta forza. E vogliono tenerci fermi
dove siamo.
Ed è qui che entra in gioco il metodo EDA. La tecnica
opera come una gru che debba liberare una strada da tronchi d’albero e
frane che hanno ostruito una strada, che è la nostra vita. Quando si usa
la mente razionale, con il pensiero positivo, si cerca di scavalcare
alberi e frane e si spinge il motore al massimo nel tentativo si
superare l’ostacolo, ma non sempre ci si riesce…..Con EDA si prende
l’albero e lo si sposta dalla strada, si prende la frana e la si
sposta….così che la via torni libera come prima che venisse ostruita.