L'ANSIA (Fonte: http://www.nienteansia.it/)
L'ansia, la cui etimologia latina richiama concetti quali il sentirsi
soffocare, stretti, è connotata da varie sensazioni per lo più
spiacevoli fra cui il timore, la paura, l'apprensione, la
preoccupazione, la sensazione che le cose possano sfuggire di mano, il
bisogno di trovare una soluzione immediata e, nel caso di esposizione
prolungata, la frustrazione e la disperazione.
Tuttavia
l'ansia è un'emozione naturale e universale; è generata da un meccanismo
psicologico di risposta allo stress (vedi stress), il quale svolge la
funzione di anticipare la percezione di un eventale pericolo prima
ancora che quest'ultimo sia chiaramente sopraggiunto, mettendo in moto
specifiche risposte fisiologiche che spingono da un lato
all'esplorazione per identificare il pericolo ed affrontarlo nella
maniera più adeguata e, dall'altro, all'evitamento e alla eventuale
fuga. Questa caratteristica di interesse ed evitamento nei confronti di
un possibile pericolo si ritrova soltanto negli uomini e negli animali
superiori e favorisce la conoscenza del mondo circostante e un migliore
adattamento ad esso.
È per questo motivo che tutti
noi abbiamo provato e proviamo ansia e, allo stesso tempo, siamo capaci
di comprendere facilmente l'ansia degli altri e di immedesimarci nel
loro stato d'animo. L'ansia è insomma un'emozione fondamentale e del
tutto spontanea, che ha la funzione di proteggerci dalle minacce esterne
preparandoci all'azione e contemporaneamente motivandoci
all'interazione con il mondo circostante.
L'ansia ha altre
funzioni fondamentali oltre a quella sopraccitata; essa ci consente di
impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente, in particolar modo
in quelle attività che non svolgiamo con interesse ma che dobbiamo
portare a termine. Studiare per un esame poco interessante, per esempio,
diverrebbe pressoché impossibile se non vi fosse una spinta sottostante
di ansia da prestazione. Anche svolgere il proprio lavoro
quotidianamente con impegno non sarebbe sempre possibile senza la
pressione dell'ansia. Allo stesso modo, anche un'azione apparentemente
banale come quella di uscire di casa in tempo per prendere l'autobus o
il treno fallirebbe miseramente se fosse esente da ansia.
Questi
tipi di ansia sono costruttivi, ovvero risultano funzionali alla nostra
sopravvivenza. Fungono da intermediario tra il mondo esterno e il
nostro mondo psichico interno, rendendoci capaci di far fronte ai
problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro adattamento
all'ambiente. Sono dunque fattori di crescita e sviluppo della
personalità che forniscono stimoli e motivazione all'accrescimento.
Tuttavia
può accadere che non siamo capaci di superare del tutto una situazione
di pericolo, oppure allo stato d'allarme e attivazione non corrisponde
un pericolo reale da fronteggiare e risolvere; in tal caso l'ansia si
trasforma da risposta del tutto naturale e adattiva a sproporzionata o
irrealistica preoccupazione, ed assume una connotazione di un disturbo
psichico, perdendo la funzione di elemento di crescita e maturazione,
divenendo piuttosto un elemento di disgregazione della personalità. È
così che l'ansia perde la sua funzione adattiva tesa a favorire il
rapporto con l'ambiente, provocando al contrario disadattamento e
perdita di contatto con l'ambiente stesso. Questa evenienza può
presentarsi per diversi motivi, spesso difficilmente identificabili; in
generale accade poiché vi è una valutazione errata delle percezioni che
riceviamo da parte dei nostri processi cognitivi.
COMMENTO
L’ansia è la risposta è ad un pericolo percepito. Quando accade che l’ansia sia di livello tale da non consentire di operare con lucidità ed efficacia, significa che l’ansia, o, per meglio dire la risposta fisiologica allo stimolo, è disfuzionale ed eccessiva e non svolge la sua funzione. Quindi il problema è che l’ansia non deve mai essere tale da non permettere di agire al meglio delle proprie capacità.
Seppure quella evidenziata nell’articolo possa essere considerata una buona definizione dell’ansia, nell’approccio dell’EDA, non ha importanza l’analisi definitoria di un processo mentale, ma il suo “modus operandi” specifico ed unico.
Nel Coaching EDA ciò che è importante capire è quale processo la persona compie per entrare in uno stato d’ansia e per la precisione, individuare lo specifico NED (Nucleo Emotivo Disturbante) che sta operando in quel momento nella mente della persona.
Una volta fatto questo la tecnica EDA viene applicata a quello specifico NED e attraverso l’applicazione, si può risolvere nel giro di pochi minuti.
Questo è possibile solo grazie ad una specifica caratteristica della mente che il metodo EDA va a sfruttare con intensità e velocità.
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