domenica 18 agosto 2013

PENSARE POSITIVO E PENSARE NEGATIVO

  Tutti diamo per scontato che nelle vita ci siano cose positive e cose negative, situazioni positive e negative, persone positive e negative.
Diamo ancora più che per scontato, per certo, che esistano emozioni e pensieri negativi e emozioni e pensieri negativi.

Qualcuno dubita di questo? No, vero? Beh, forse non è proprio così. Vediamo di spiegarlo….

Cosa determina che una cosa, un pensiero o una situazione è negativa o positiva? La risposta è solo una: il nostro GIUDIZIO sulla questione.

Se ad esempio desidero andare a fare ferragosto al mare, e per ragioni diverse, vado invece in montagna o rimango a casa, io darò a questo “evento” un giudizio negativo. E quanto più desidererò andare al mare e quanto più il giudizio sarà negativo.

Allo stesso modo se devo far un’operazione chirurgica valuterò questa cosa negativamente. Ovvio, no? Non tanto, perché se ad esempio questa operazione mi risolve un grave problema di salute o magari un fatto estetico, l’idea dell’operazione la vedrò come una cosa addirittura desiderabile.

Fare fatica è una cosa che cerchiamo di evitare, ma molto cercano la fatica nello sport e ne traggono piacere, perché magari fare una partita a calcio, basket o tennis, è visto come un piacere e non stiamo tanto a guardare che temperatura c’è, se sudiamo e ci fanno male le gambe….ma anche questo modo di “vedere” le cose ha a che fare con il giudizio che decidiamo di dare alla cosa….

E se parliamo di paura e panico? Ah, beh, lì le cose cambiano! Sicuri? Proprio sicuri? Perché una persona ha paura degli spazi aperti ed altri invece vanno a fare le escursioni nei deserti, privi di ogni sicurezza ed appoggio, e si divertono pure? Dove sta la differenza?

La differenza è tutta nel giudizio che la persona da’ della situazione. Una persona che ha paura degli spazi aperti da’ un giudizio “negativo” , anzi molto negativo, degli spazi aperti, mentre un amante dell’avventura ne da’ un giudizio diametralmente opposto.

Certo, la persona che soffre degli spazi aperti, NON vorrebbe sentirsi male quando vi si trova, ma non di meno, UNA PARTE della sua mente ODIA gli spazi aperti e ne ha molta, molta paura. Il fatto che questa parte sia fuori dal controllo della persona non cambia la situazione e il fatto: complessivamente quella persona ODIA gli spazi aperti.

Questo ragionamento può esser applicato per ogni pensiero ed ogni situazione…..Tutto dipende dal giudizio che diamo alle cose…

Ma cosa è il giudizio? Cosa è davvero?

Il giudizio è una sola cosa: un sì o un no, semplicemente questo. L’unica cosa che varia all’interno di questa scelta è l’intensità del sì e del no. Ed avviene che quanto più il no sarà forte, tanto più forte sarà la paura e la disperazione, se il fatto giudicato con il “no” si verifica. Allo stesso modo, quanto più il sì sarà forte, tanta più sarà la gioia che si proverà se il fatto si verifica.

Ora osservate questo. Il sì e il no sono solo due concetti, in sé non ci dicono nulla della loro intensità. Solo se il sì lo affianchiamo a qualcosa che desideriamo fortemente, acquista energia “positiva” e allo stesso modo solo se il no lo affianchiamo a qualcosa che temiamo fortemente, acquista energia “negativa”.

Quindi non è il significato delle parole che conta ( cioè se il pensiero rappresenta un sì o un no), ma l’energia EMOZIONALE che esse portano con sé, la quantità di emozione che si portano dentro.

In EDA cerchiamo i pensieri che si sono caricati di energia negativa, perché quei pensieri hanno in sé un forte giudizio negativo sulla cosa che “dicono” e li riportiamo ad emozione zero. Se ad esempio una pensiero dice: “ se esco mi sento male”, all’interno di quella frase, c’è un certo livello di energia emozionale che varia a seconda delle persone. Con le tecniche di EDA, quel livello di emozione, quale che sia, viene azzerato e alla fine del processo il pensiero: “se esco mi sento male” non avrà più alcun livello di energia, e per la persona non rappresenterà più una verità.
Sergio Davanzo - EDA PERSONAL COACHING
 

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